Le storie in-finite

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Non c’è amante della letteratura che non sappia come ogni libro rappresenti una navigazione e, come tale, può trasformarsi in un’Odissea, un viaggio di cui si conosce il momento di partenza ma non quello di arrivo. Quest’anno la Festa del Racconto ha deciso di rendere un omaggio collettivo a tutti quei libri che si ritrovano per settimane, mesi o persino anni a languire su comodini, scaffali, all’interno di borse e borsette: a tutte quelle storie, insomma, che i lettori non sono stati ancora in grado di portare a termine.

Le storie in-finite, questo il nome scelto per l’album che sarà creato da chiunque voglia partecipare, inviando un’immagine (sino a un massimo di tre a persona) del proprio libro non terminato a staff.fdr@gmail.com o alla pagina Facebook della manifestazione che, lo ricordiamo, si svolgerà a Carpi, Campogalliano, Novi e Soliera dal 23 al 27 maggio. Gli scatti raccolti, siano questi l’elaborato frutto di una macchina fotografica professionale o la scena immortalata dalla rapidità della fotocamera di uno smartphone, saranno inseriti all’interno di un apposito album sulla pagina Facebook, nonché sul sito www.festadelracconto.it.

Il pubblico, come sempre, potrà esprimere la propria opinione, discutere sui vari libri condivisi e, insomma, confrontarsi rispetto ai propri amori o disamori letterari. Le immagini che, entro sabato 12 maggio, riceveranno il maggior numero di ‘Mi piace’, si aggiudicheranno gli omaggi messi a disposizione dalle tre librerie cittadine Mondadori, Fenice e Radice Labirinto, nonché dagli istituti culturali Biblioteca Loria, Castello dei Ragazzi, Musei di Palazzo Pio e Teatro Comunale.  E sono già diversi i lettori che, dall’avvio dell’iniziativa, hanno condiviso la propria storia in-finita con la Festa del Racconto: da Giulio Zanet, che ha smarrito la vita mentre si incamminava Sulla strada insieme a Jack Kerouac, a Laura Solieri, la quale non riesce, paradossalmente – ma forse Michael Ende ne sorriderebbe divertito – a terminare proprio La storia infinita, fino a Federica Fontanesi che, condividendo Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, commenta: “data la natura stessa del libro, ne ho sempre lette poche di pagine quando, passando di sfuggita davanti alla mia libreria, cercavo conforto nelle sue riflessioni. E’ un’enciclopedia dell’amore che a ogni lettura acquisisce nuovi significati e valori. Un’opera davvero infinita”. O, ancora, Sabrine Mansour, nella cui borsa si può sempre trovare Lo Zahir di Paulo Coelho, nella speranza, tra un viaggio in treno e l’altro, di poterlo concludere. Si tratti insomma della mancanza di tempo causata da vite sempre più frenetiche o di scarsa sintonia con lo stile dell’autore, piuttosto che di consapevole erranza tra le pagine di un libro in realtà molto amato, Storie in-finite si va caratterizzando come un grande spazio in cui condividere insieme la passione collettiva per i libri, le meravigliose storie che contengono e le proprie opinioni sulla letteratura tout court. Perché, in fondo, leggere è anche smarrirsi per ritrovarsi differenti, e se Ulisse non si fosse perso vagando per un decennio, nessuno avrebbe mai potuto godere di una delle più potenti e indimenticabili storie di ogni tempo.

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