Rivolgetevi solo a operatori autorizzati

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Sono in molti a sostenere che la crisi ce la siamo lasciata alle spalle e che i tempi di magra siano passati. Quando però si ha a che fare con i commercianti le cose sembrano andare diversamente e a tornare alla ribalta sono il tema della contrazione dei consumi, di clienti che vogliono spendere meno per avere di più, unitamente a un carico sempre maggiore di incombenze per gli operatori commerciali regolari. Problematiche che, complice anche l’avvento dei social media che consentono pubblicità gratuita a tutti, hanno fatto fiorire qua e là un nutrito esercito di operatori quantomeno dubbi.

“La tutela della concorrenza leale tra operatori commerciali è una delle nostre mission istituzionali — spiega il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Modena, Pasquale Russo – ed è per questo che pianifichiamo ed effettuiamo costantemente attività a contrasto delle forme irregolari di esercizi commerciali, all’interno delle quali rientrano anche le attività abusive”. 
Negli ultimi 18 mesi “sulla strada”, grazie a un dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti, sono stati svolti circa 400 servizi giornalieri, oltre 1.200 le auto controllate, 1.800 le persone. Per quanto riguarda invece il controllo economico del territorio – ovvero scontrini, ricevute, documenti di trasporto… – sono state circa 3.500 le verifiche presso operatori commerciali palesi, che hanno portato ad accertare 63 violazioni e al sequestro complessivo di oltre 25mila articoli. Numeri che però si riferiscono agli esercizi commerciali “regolari”, quelli cioè con una sede, dei dipendenti. E gli altri? Chi esercita ad esempio attività estetiche all’interno del proprio appartamento o i parrucchieri a domicilio?

“Per gli esercizi palesi abbiamo una maggiore facilità nell’individuare operatori eventualmente non conformi alla normativa di riferimento. Va anche detto però – continua il comandante – che molte forme di abusivismo avvengono all’interno di negozi regolari: ci sono ad esempio esercenti che non hanno tutte le autorizzazioni necessarie a svolgere le attività offerte all’interno dei propri locali. Per le attività che invece possono essere effettuate all’interno di appartamenti privati, va da sé che in assenza di attivazioni e segnalazioni circostanziate e documentate, l’attività di controllo diventa più difficile. Senza contare poi che l’abusivo è tale in primis perché non è in possesso di licenza. Per questo i primi a intervenire, nonché destinatari principali di questo tipo di segnalazione, sono gli organi di polizia amministrativa e, in particolare, la Polizia Municipale”.

E allora cosa deve fare un cittadino che si rende conto della presenza di un operatore non regolare?

“Innanzitutto deve avere fiducia nelle istituzioni – ci tiene a precisare Russo – gli operatori danneggiati dalla concorrenza sleale possono fare riferimento alle proprie associazioni di categoria, con le quali noi abbiamo confronti continui. Oppure, in base alla specifica infrazione commessa dall’abusivo, possono rivolgersi all’ente competente, a cominciare dalla Polizia Municipale con cui noi intratteniamo un ottimo rapporto di collaborazione perché la presenza di un abusivo, oltre all’aspetto amministrativo, evidenzia spesso anche problemi di natura fiscale. Ovviamente per poter attivare un controllo da parte di un organo di vigilanza, chi denuncia deve farlo in modo puntuale, indicando qual è l’operatore disonesto e in che cosa si sostanzierebbe l’infrazione, in modo tale da poter impiegare efficacemente le risorse a disposizione, centrando l’obiettivo e assicurando un efficace servizio a tutela degli operatori commerciali rispettosi delle regole e della collettività”. 
Un altro capitolo importante è quello del contrasto alla diffusione di prodotti illeciti o pericolosi: “interveniamo quando si tratta di contraffazione del Made in Italy o di manufatti non sicuri – conclude Russo – andando a ricostruire la filiera dei prodotti dell’abusivismo commerciale organizzato, cioè strutture industriali articolate. Colpire loro significa tagliare i rifornimenti a tanti negozi o soggetti distributori. Il mio consiglio comunque è quello di rivolgervi solo a operatori autorizzati, in particolare per quelli a cui è richiesta l’iscrizione a un albo professionale o un’abilitazione all’esercizio dell’attività. Soprattutto quando si ha a che fare con servizi o prodotti che riguardano la cura del corpo o della persona per le ripercussioni che possono avere anche sulla salute del consumatore”. 
Quindi, quando notate prezzi troppo bassi, messaggi ambigui o centri estetici allestiti nelle camerette dismesse dei bambini, meditate, gente, meditate.

Chiara Tassi

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