Un ospedale sul terreno di Santa Croce? E’ solo una delle possibilità al vaglio

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“La nostra progettualità partirà dal terreno di Santa Croce. Entro la fine del mio mandato, ovvero nel corso dei prossimi quattro anni, lì, sorgerà un cantiere importante”. A parlare è il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Corrado Faglioni che però non si sbottona circa la natura dell’annunciato progetto: “a breve partiranno i lavori delle commissioni per iniziare una riflessione seria sull’area affinché possa essere utilizzata e valorizzata al meglio”. Il terreno agricolo di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi si estende su 350mila metri quadrati a Santa Croce, tra via dei Mulini per Gargallo, Traversa San Giorgio e via Bersana. L’area, acquistata per quattro milioni di euro nel 2007, quando il presidente dell’ente era Gianfedele Ferrari, oggi si è trasformato in uno straordinario parco, ricco di essenze autoctone, tra alberi ad alto fusto e arbusti. Un giardino incantato insomma, di cui la cittadinanza non può però godere. “Il mio obiettivo – aveva più volte ribadito l’ex presidente della Fondazione, Giuseppe Schena – è di arrivare a una scelta definitiva di cosa debba essere quell’area e a chi destinarla entro la fine del mandato”. Dopo il nulla di fatto di Schena, ora il testimone passa a Faglioni il quale rinnova la medesima promessa.  “Di certo – aggiunge – non vogliamo limitarci ad aprire il parco alla cittadinanza in occasione di un’unica iniziativa (ndr – la White Run) bensì consentire ai carpigiani di camminare nel parco qualche volta in più. La Fondazione si impegnerà in modo particolare su Santa Croce, perché il tema dello sviluppo del territorio ci è molto caro, ma è ancora prematuro parlarne”.
Terreno papabile, secondo il sindaco Alberto Bellelli, per ospitare un eventuale nuovo ospedale in città, grande leit motiv di ogni campagna elettorale: “il nosocomio potrebbe essere un’opportunità – chiarisce Corrado Faglioni – ma sia chiaro, è un investimento assolutamente fuori dalla nostra portata. Noi, eventualmente, potremmo mettere a disposizione il terreno, nulla più”.
Jessica Bianchi

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