In prima linea contro le zanzare

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Lo scorso anno in Emilia Romagna sono morte 18 persone a causa del virus West Niles trasmesso dalla zanzara comune, poco meno di 200 quelle contagiate, molte delle quali hanno trascorso lunghi periodi in ospedale. E’ così, quest’anno è partita prima la lotta alle zanzare per tentare di prevenire le malattie che queste veicolano così come è stata anticipata la sorveglianza dei casi sospetti. La Regione ha stanziato 1 milione e 200mila euro, sia per la prevenzione che per far fronte a nuove eventuali ondate di ricoveri.
“Le zanzare tigre – spiega il direttore del Servizio di Igiene Pubblica dell’Ausl di Modena, dottor Giovanni Casaletti – sono insetti particolarmente fastidiosi ma, allo stato attuale, non sono infette per cui non costituiscono un rischio sanitario immediato a patto che funzioni la rete di sorveglianza attivata da Regione, Comuni e Asl, la quale consente interventi immediati di fronte al minimo sospetto. In quel caso viene disposta una bonifica della zona attorno alla residenza della persona malata per un raggio di 100/200 metri, in modo dal eliminare tutte le zanzare. Sui nostri territori non ci si ammala quindi di Chikungunya o di Dengue: gli sporadici casi di segnalazioni di tali malattie riguardano infatti persone che hanno fatto un viaggio all’estero in zone in cui queste patologie sono particolarmente diffuse, dove vengono contagiate e poi al rientro manifestano i sintomi.
Diverso invece è il discorso della West Nile. Questa viene trasmessa dalla zanzara comune che a sua volta viene infettata pungendo gli uccelli, serbatoio dell’infezione.
Come segnala la Regione, da un certo punto dell’estate in poi, le zanzare comuni possono veicolare tale virus e in alcuni casi può manifestarsi con patologie importanti che richiedono un immediato ricovero ospedaliero”.
Come difendersi dalla zanzara comune?
“Fondamentale il trattamento con anti larvali dei tombini, focolaio sia per la zanzara tigre che per quella comune. Poi vi sono interventi di parziale garanzia della salute della popolazione quando la circolazione virale si fa particolarmente accentuata, vale a dire, ad esempio, il trattamento con adulticidi nei parchi dove si svolgono manifestazioni serali, oppure la tutela delle aree verdi e delle zone dove sorgono centri per anziani, ospedali, strutture residenziali… Inoltre è assai consigliato il ricorso a tutti quegli strumenti che servono a ridurre il numero di eventuali punture: zanzariere, repellenti cutanei quando si esce la sera, rinuncia a profumi e dopo barba quando si sta nel verde la sera, perché costituiscono un fattore d’attrazione per la zanzara comune”.
Come arginare invece la zanzara tigre?
“Queste zanzare si moltiplicano nell’acqua stagnante. L’amministrazione pubblica tratta con sostanze larvicide le caditoie pubbliche ma queste rappresentano solo un terzo di tutti i tombini, le caditoie e le bocche di lupo presenti sul territorio. Gli altri due terzi sono nei nostri giardini o in aree dove, ad esempio, si fa stoccaggio di materiali e così via. Come privati abbiamo il dovere morale e il ruolo importante di contribuire a questa lotta. Applichiamo dunque con regolarità i prodotti larvicidi e poi diamo la caccia a tutte le raccolte d’acqua, come i sottovasi da svuotare ogni 3 o 4 giorni, magari qualche gioco abbandonato sotto un cespuglio, bottigliette aperte di acqua. Tutte le piccole raccolte d’acqua che si trovano nelle nostre case o nei nostri giardini, sono potenziali focolai di moltiplicazione di queste zanzare. Se prestassimo attenzione a tale aspetto, probabilmente riusciremo ad avere qualche insetto in meno”.
Quando occorre iniziare a trattare caditoie e tombini?
“Adesso, dopo le recenti piogge e il caldo di questi giorni perché è in queste condizioni che le zanzare cominciano a moltiplicarsi.  Vanno attuate ora, con regolarità e capillarità durante tutto il corso dell’estate e quindi fino a settembre, ottobre. La lotta alla zanzara tigre si fa con metodicità e sarebbe opportuno che tutti si attivassero in tal senso”.
Patrizia Santini

 

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