Dieci euro per provare le scarpe: primo caso segnalato in Emilia Romagna

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Ha chiesto dieci euro alla cliente che aveva provato le scarpe ma non le aveva acquistate. La richiesta è stata avanzata da un commerciante di Mirandola ed è legata agli abusi di chi prova le scarpe per poi acquistarle online su qualche sito di e-commerce. Sulla legittimità di una richiesta di tal natura vi sono pareri contrastanti. Sull’argomento interviene Marzio Govoni di Federconsumatori Modena

Avete ricevuto segnalazioni?

“Abbiamo segnalato questo caso dopo due segnalazioni che ci sono giunte da Mirandola: una ragazza e successivamente una signora si sono recate nel negozio e hanno avuto questa singolare richiesta che il commerciante ha giustificato dicendo che l’acquisto non sarebbe stato effettuato in quanto la persona avrebbe recuperato il prodotto su internet a un prezzo inferiore”.

È il primo caso?

“Finora non era mai accaduto in provincia di Modena ma forse nemmeno nell’intera regione”.

È una richiesta legittima?

“Il tema esiste perché la concorrenza con i grandi rivenditori del web è forte, ma non è questa la risposta. Su che certezze si basa la richiesta di un commerciante che si riserva di decidere a quali clienti chiedere i dieci euro? Si tratta di una modalità assolutamente non accettabile”.

Cosa consiglia Federconsumatori?

“Noi invitiamo i commercianti della nostra provincia a non riconcorrere queste modalità perché sono sbagliate ma il tema esiste. Il consiglio che diamo è quello di esporre il divieto di fotografare i prodotti e le loro scatole perché è una modalità che annuncia l’intenzione di acquistare altrove il prodotto. Poi segnaliamo la necessità che chi adotta, sbagliando, questa modalità metta all’ingresso un cartello per avvisare da subito quali sono le regole in modo che una persona possa decidere se entrare o meno. Il nostro consiglio è quello di non entrare ma chi lo fa deve sapere con certezza che quella richiesta viene fatta a tutti non solo per decisione arbitraria del negoziante”.

Federconsumatori Modena è disponibile a confrontarsi con le associazioni del commercio per individuare quali modalità legittime possono essere adottate per contrastare il fenomeno della prova senza acquisto.