La seduzione del male

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Non fatevi ingannare dal titolo. Il nuovo libro del modenese Claudio Lei, Quasi Umani (Casa editrice 0111), malgrado appartenga al genere fantasy, è un’istantanea acuta e brillante dell’oggi. Della realtà nella quale siamo calati ogni giorno, con le sue ipocrisie, i suoi riti. La protagonista, Diana, è diversa dagli altri. E’ capace di andare oltre. Oltre la superficie delle cose. Aldilà della vuota apparenza, della mera estetica. Diana si aggira come un’estranea nella realtà che abita, respinge i modelli imperanti, è una feroce contestatrice degli stereotipi del nostro tempo. E per questo è sola. Le sue relazioni sono spesso insoddisfacenti. Univoche. Si tormenta su cosa sia giusto e cosa sbagliato. Si interroga su come non ferire chi la circonda. Ma un giorno qualcosa cambia. Di colpo, due occhi “quasi umani” le mostrano infinite altre dimensioni. Mojito un mago costretto a fuggire, nascondendosi sotto mentite spoglie, la avvicinerà alla magia. I due ripercorreranno, in un labirintico intreccio, conoscenze occulte, celate all’uomo moderno immolato, da troppo tempo, sull’altare della tecnocrazia. Testi ancestrali, scritti da filosofi in ere passate, depositari dei primi postulati esoterici. La magia sorgerà ancora. Misteriosa e affascinante. Gli uomini hanno perseguitato stregoni e incantatori perchè erano diversi, emarginati, ma ora una nuova maga è sorta. All’improvviso, Diana culla tra le mani un potere enorme. Dopo la paura iniziale, la magia la inebria. Cosa si sentirà in diritto di fare? L’interrogativo è inquietante così come l’epilogo del primo libro di Claudio Lei, dove bene e male si compenetrano, pagina dopo pagina. Nulla è solo bianco o nero. L’autore sceglie la via della commistione, troppo labile, infatti, il confine tra giusto e sbagliato. Difficile resistere alla tentazione di sentirsi onnipotenti dopo una vita spesa in un angolo. Dove finiscono l’etica, la compassione, la pietas umana, laddove non vi è più limite al potere? Laddove il semplice pensiero può piegare la volontà altrui e l’equilibrio stesso del mondo? La scrittura di Claudio cattura. Ha ritmo. Ci prende per mano, catapultandoci, in modo serrato, dentro a un’avventura fantasiosa. A tratti orrorifica. Dove nulla è quel che appare. Un mondo fatto di formule magiche e personaggi misteriosi. Solitudine. E amarezza. Il potere seduce. Diabolico. E la mente umana rimuove il dolore di ciò che è stato. Quella Diana che ha vissuto ai margini, che ha sofferto per la propria diversità, scompare, fagocitata dalle infinite possibilità che la magia le dischiude dinanzi. Diana sceglie. Se stessa e il suo pensiero.  E condizionerà tutti gli altri, piegandoli al proprio volere. Al proprio sentire. Rilanciando nuovi valori e una nuova cultura dell’essere.  Negando però, ogni differenza. Una dittatura che di magico ha ben poco.
Jessica Bianchi

 

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