Fucina di cuochi e camerieri

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Il saggio di fine anno dei corsi di formazione professionale della Scuola di Ristorazione Nazareno di Carpi ha offerto nel salone delle feste di viale Peruzzi un curioso e inatteso ‘siparietto’ animato dal vescovo Francesco Cavina e dal sindaco Enrico Campedelli. Il vescovo, nell’apprestarsi a impartire la benedizione finale ai 70 allievi che hanno concluso il biennio di formazione e ai 150 invitati (tra autorità e genitori degli allievi) ha invitato anche il primo cittadino, “che non lo hai mai fatto”, a fare il segno della croce. Campedelli però non ha accolto l’invito né seguito l’esempio degli altri commensali, ricevendo ugualmente al termine un abbraccio affettuoso da monsignor Cavina che non ha evidentemente voluto infierire.
In precedenza il pranzo di gala si era svolto con il servizio ai tavoli di ricche portate singolarmente collegate ad altrettanti celebri brani musicali, quasi una sinfonia di gusti e sapori, in omaggio alle musiche di Verdi, Bellini, Rossini e Mozart, i cui brani sono stati diffusi in sottofondo.
L’aperitivo è stato dedicato all’Otello di Verdi, gli Spaghetti alla Norma di Bellini, il filetto a Rossini e per dessert Stracchino della Duchessa e gustosi Bon Bon ispirati a Mozart. Il tutto innaffiato da lambrusco, da un rosso emiliano e da Malvasia delle Cantine Ceci di Parma e da un Barolo ‘chinato’ delle Cantine piemontesi Einaudi.
Tra le autorità, oltre a vescovo e sindaco, il fondatore della Scuola alberghiera don Ivo Silingardi, lungamente festeggiato dai presenti, l’assessore provinciale Francesco Ori, gli assessori comunali Simone Morelli e Alberto Bellelli e tutto lo staff della Scuola Nazareno, col presidente don Andrea Zuarri, il direttore Luca Franchini, i coordinatori Bertolla, Cirasola, Ronchetti e Spinardi, i tutor Cantalupo, Casalgrandi, Marchesi e Masini, gli chef di sala Borghi, Cerbini, Melandri e Quarta, di cucina Cavallini, Esposito, Rosti, Zecchetti e Dalloco. Alla fine del delizioso pranzo, il direttore Franchini ha sottolineato come la scuola consenta ai giovani allievi di affacciarsi al mondo del lavoro con una sicura specializzazione dopo aver seguito materie complementari come scienza dell’alimentazione, comunicazione e lingua inglese mentre il vescovo Francesco Cavina ha citato il film La caduta degli angeli ribelli per sottolineare come il concetto di “libertà significhi anche ordine, disciplina, bellezza e comportamenti corretti nella vita. L’augurio che rivolgo ai nuovi diplomati non è il laico in bocca al lupo, bensì buon viaggio con Gesù, visto che ci troviamo in una scuola cattolica”. Parole di incoraggiamento ai giovani anche da parte del sindaco Campedelli e dell’assessore Ori. Quest’ultimo infatti ha ricordato “l’importanza dei contributi del Fondo sociale europeo per la formazione giovanile”.
Cesare Pradella

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