Un grido di speranza

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E’ stato pubblicato nel mese di giugno il nuovo lavoro letterario di Fabio Clerici, Il grido della terra-missione Emilia (TraccePerLaMeta edizioni) 13 racconti, 3 poesie e pezzi di vita tradotti in testimonianze reali sul sisma che ha sconvolto l’Emilia nel maggio 2012. Un nuovo e appassionante libro in bilico fra la narrazione di un romanzo e le tinte violente di un percorso poetico-emozionale. Un terremoto diverso quello descritto, anzi il terremoto diviene il pretesto per narrare “storie”, vicende di uomini, donne, anziani, filtrate attraverso una quotidianità che è venuta meno invertendo e modificando priorità e sentimenti. Quest’opera è un pensiero trasversale a ideologie, razze o condizioni sociali, tutte accomunate da case crollate, destini comuni, misteri e silenzi dei quali la popolazione chiede conto. I campi, lo sciacallaggio, la nuova speranza dei bambini coinvolti, l’importanza di recuperare dalle macerie della vita un piccolo oggetto, a volte solo una foto, il ripristino della socialità a fronte dei dissesti materiali ed emotivi, oppure non ultimi gli animali forzatamente abbandonati o fuggiti nel corso degli eventi tellurici, sono il palcoscenico dei racconti narrati. E sullo sfondo altri uomini, venuti da Milano e appartenenti alla Polizia Locale, giunti in punta di piedi nelle località di Novi di Modena e Rovereto sulla Secchia, per cercare di lenire le profonde ferite della terra e delle anime. Il protagonista, Bruno Sollier, esperto agente “catapultato” in terra emiliana a svolgere servizio di ordine e soccorso si confronta con un mondo sovvertito dal sisma, ove le priorità appartengono unicamente alla logica della sopravvivenza: materiale, emotiva e affettiva. Sentimenti violenti e per certi versi “irripetibili” sono il nutrimento delle vicende narrate, con personaggi che fanno da cornice al quadro emotivo del protagonista, il quale coglierà l’esperienza emiliana, come pretesto per mettere in discussione l’intera sua vita… Fabio Clerici è nato a Milano nel 1961. Ha partecipato alla spedizione Emilia 2012.

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