La vita è un viaggio

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Vola spesso per il mondo e vive in Svizzera da sei anni, ma non dimentica le sue origini emiliane. E’ la 36enne carpigiana Giorgia Oliviero, product developer di professione, che  ha unito le sue più grandi vocazioni: il turismo e la comunicazione, diventando autrice nel blog Miprendoemiportovia creato dal cugino Luca e da sua moglie Elisa.
“Ho fatto un viaggio in Russia nel 2013 – racconta Giorgia – e, quando sono tornata, mio cugino mi ha chiesto se avevo voglia di scrivere della mia esperienza nella terra degli zar. Io viaggio spesso e adoro scrivere, per cui è stato naturale farlo. E’ piaciuto a me, ed è piaciuto a loro, e così ho continuato.
Da sei anni vivi in Svizzera. Di cosa ti occupi?
“Ero felice in Italia e avevo un lavoro a tempo indeterminato, ma poi mi è arrivata un’interessante proposta di lavoro da Lugano e l’ho accettata. Sono una product developer, ossia mi occupo della ricerca e dello sviluppo di prodotti commerciali.  Ho lavorato quattro anni nel Canton Ticino per brand di abbigliamento tecnico molto noti a livello mondiale e da due anni mi sono spostata a Friburgo dove ricopro la stessa mansione per un network internazionale di negozi di articoli sportivi. Prima della Svizzera, ho vissuto a Parigi per sei mesi nell’ambito di uno stage universitario nel settore della moda”.
Cosa ti piace della tua vita in Svizzera e cosa ti manca dell’Italia?
“Della Svizzera mi piacciono la precisione e l’ordine: il fatto, ad esempio, che la fila in posta non duri più di quattro minuti. Dell’Italia mi manca tutto e non potrebbe essere altrimenti. Troppe volte ho avuto la sfortuna di incontrare emigrati italiani che si divertono a denigrare e rinnegare il loro Paese. Io invece sono fiera delle mie origini”.
Che tipo di viaggiatrice sei?
“Non fingerò di essere una viaggiatrice cool che viaggia solo con uno zaino e negli ostelli per vedere la vita vera tra la gente locale. Ho la fortuna di avere molti amici sparsi per il mondo e di viaggiare tanto per lavoro, per cui spesso mi ritrovo a essere ospitata o ad alloggiare presso hotel confortevoli. Per me il viaggio deve essere un piacere e adoro le comodità, ma ciò non mi impedisce di conoscere a fondo la cultura e le tradizione del luogo in cui mi trovo”.
Puoi raccontarci qualche aneddoto di viaggio?
“Ce ne sono tanti. Una volta a Mosca io e mia madre abbiamo rischiato di essere arrestate al controllo passaporti perché il poliziotto non riusciva a dire in inglese “numero del volo” e si è innervosito perché pensava lo prendessimo in giro. Un’altra volta il cameriere di un ristorante a Istanbul si è innamorato di me. E poi non posso non citare l’indimenticabile esperienza di un matrimonio in Giappone”.
Carpi: la tua città. Cosa la rende così speciale?
“La piazza, che così bella ce l’hanno solo a Pechino, Venezia e nella Città del Vaticano, e il buon cibo tra cui lo gnocco fritto che crea dipendenza”.
Ritieni che i social network stiano cambiando il modo di viaggiare?
“Sicuramente grazie ai Social è possibile rintracciare tutti e dovunque e riuscire a organizzare una vacanza anche con persone lontane e che non si vedono da tempo. Inoltre, i viaggiatori si lasciano ispirare dai viaggi degli amici o dei travel blogger. Magari guardano una foto condivisa e decidono di partire anche loro per quella meta e, soprattutto, riescono a trovare nei Social Network dei consigli di viaggio che prima avrebbero trovato solo sulle guide oppure nelle agenzie di viaggio”.
Qual è il prossimo viaggio che hai già programmato o che vorresti fare?
“Ho scritto un intero post al riguardo nel mese di agosto che è stato citato anche da altri siti web. Vorrei tornare in Russia e negli Stati Uniti; andare in Antartide, in Malesia, a Singapore, in Oman ma per adesso ho programmato un viaggio a Cuba.
Voglio visitarla prima che gli Stati Uniti revochino l’embargo, per vedere ancora intatto il fascino dell’atmosfera Anni Cinquanta che l’isola custodisce: fatta di palazzi storici, di grandi automobili americane d’epoca e ottimi sigari arrotolati  mano”.
Chiara Sorrentino

 

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