Quando le critiche sono pugni allo stomaco

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Mi chiamo Andrej  Bandieri e sono un mental coach. Un professionista che, unitamente al suo interlocutore, ne esplora le potenzialità al fine di aiutarlo nel perseguire i suoi desideri e l’autorealizzazione. Nello scorso articolo ho spiegato come empatia e ascolto, siano decisivi nelle relazioni interpersonali: non possiamo pensare a problem solving, obiettivi, visioni aziendali e teamgroup se non curiamo tali rapporti.  Nella vita, così come nello sport e nel business le critiche, se mal poste, spesso rappresentano dei veri e propri pugni allo stomaco.
In ambito sportivo i giudizi possono giungere dalla società, dalla stampa, dalla tifoseria… l’atleta  vive tutta la sua professione, dalla prestazione alle critiche, in modo fisico.
Nella vita privata, i rimproveri dei genitori per il modo di vivere dei figli, possono avere conseguenze nefaste, ponendo dei freni e degli ostacoli alla realizzazione dei sogni dei ragazzi. I giudizi dei genitori, a volte, possono infrangere sogni e condizionare le scelte di vita dei giovani. Nel business, le critiche possono avvenire involontariamente, attraverso una battuta, o in modo diretto e sprezzante, quando basterebbero un po’ di sensibilità e un’indicazione di soluzione: caratteristiche proprie della critica costruttiva.
Mi è capitato di incappare in alcune realtà aziendali dove i dipendenti sono in costante conflitto (avviene quando il lavoratore ha la sensazione di essere solo un numero). Se è vero che un  pizzico di competitività potenzia e stimola il lato creativo,  se eccessiva, diventa nefasta per le relazioni coi colleghi.
Ricordiamo invece che una buona armonia rende elevato il famoso Q.I.  ed è dimostrato che un buon clima favorisce la buona salute e abbassa la probabilità di ammalarsi (infortuni, artriti, cardiopatie, ulcere…).

Per chiarimenti potete scrivermi alla mia email replatus@yahoo.com o contattarmi al 380.4398920.

 

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