Da Carpi a Lugano con tutta la famiglia

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Chissà in quanti lo hanno pensato, e magari lo hanno detto, senza però credere davvero di arrivare a farlo. Lei, Chiara Pagnano, ventenne diplomata all’Istituto Tecnico A. Meucci insieme ai suoi genitori Amalia, avvocato, e Antonio, corriere, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. A inizio anno la famiglia ha fatto armi e bagagli per lasciare l’Italia. Destinazione Svizzera. Per la precisione Lugano, nello Stato del Canton Ticino.

Come era la vostra vita in Italia e perché vi siete trasferiti?

“Non ci piaceva più. Le preoccupazioni erano sempre maggiori e ci sembrava di non essere mai apprezzati sul lavoro. Nessuno di noi aveva uno stipendio fisso e spesso c’erano ritardi nei pagamenti. Io, dopo essermi diplomata in amministrazione, finanza e marketing faticavo come tanti altri coetanei a trovare un’occupazione. Da anni pensavamo di trasferirci in Svizzera, ma solo alla fine del 2015 abbiamo davvero avuto il coraggio di partire. A settembre abbiamo cominciato a valutare papabili sistemazioni, cercando di capire come poterci inserire nell’ambiente lavorativo ticinese”. 

Perché avete scelto proprio questa regione della Svizzera?        

 “Abbiamo scelto lo Stato del Canton Ticino principalmente per motivi di lingua: la più diffusa è il dialetto Ticinese, ma l’italiano è la prima istituzionalmente. Poi è la terza nazione più ricca al mondo… Inoltre in questo modo siamo a meno di tre ore d’auto da Carpi”. 

Come vi siete ambientati nella nuova realtà? E’ migliorata la vostra vita?

“La vita qui è molto diversa. All’inizio non è stato facile inserirsi, ma se sai dimostrare di essere una persona affidabile e con voglia di lavorare alla fine vieni apprezzato da tutti. Le persone sono cordiali, rilassate, forse un po’ chiuse nei rapporti interpersonali, ma sempre disponibili col prossimo. Tutti gli aspetti della vita sono scanditi da una perfetta organizzazione: dagli orari dei bus ai lavori in autostrada, fino ai bambini che escono da scuola e vanno a casa da soli a 5 anni senza correre alcun rischio. Ogni cosa è studiata nei minimi dettagli e io lo adoro.  Per il momento abbiamo il permesso di soggiorno provvisorio in attesa di avere quello definitivo, perché nessuno di noi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato, in quanto i miei sono lavoratori indipendenti e io a tempo determinato. Poco dopo il nostro arrivo, ho trovato un’occupazione nel settore marketing del casinò di Campione d’Italia. Faccio promozioni e stand nei vari centri commerciali della Svizzera italiana e della provincia di Como. La Svizzera offre molte più opportunità lavorative. La vita è più cara ma lo stipendio medio si aggira intorno ai 4.000 franchi al mese, circa 3.800 euro, e con quelli riesci a condurre una vita serena. Le tasse sono più basse soprattutto per le imprese che hanno meno spese anche per quanto riguarda i contributi previdenziali per i dipendenti”.

Ti manca l’Italia? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

“Dell’Italia non rimpiango nulla anche perché mi bastano 20 minuti per raggiungerla. E anche questo è il bello: cambiare vita senza dimenticarsi da dove veniamo. Tra i miei progetti a breve termine c’è quello di trovare un lavoro stabile. Il mio futuro lo vedo qui,  non credo tornerò indietro, ma se dovessi cambiare idea Carpi è sempre dietro l’angolo”.

Chiara Sorrentino

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