Siamo sempre più grassi

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Nella provincia di Modena il 46% delle persone tra i 18 e i 69 anni è in eccesso ponderale, in particolare il 33% è sovrappeso e il 13% obeso. La prevalenza è maggiore nei maschi e l’eccesso di peso cresce al diminuire della scolarità. E’ quanto si evince dalla fotografia tracciata da Passi, il sistema di sorveglianza coordinato da Cnesps dell’Istituto superiore di sanità che monitora lo stato di salute della popolazione adulta italiana, attraverso la rilevazione di abitudini e stili di vita. Dall’indagine Okkio alla Salute 2014, sempre coordinata da Cnesps, che ogni due anni indaga anche alcuni comportamenti nei bambini della classe terza della scuola primaria, emergono dati a dir poco allarmanti: il 24% degli alunni di 8-9 anni della provincia di Modena è sovrappeso e l’8,7% è obeso; l’eccesso di peso interessa quindi quasi un bambino su tre. Si stima che nel nostro territorio, su circa 100mila bambini e ragazzi nella fascia d’età 1-14 anni, oltre 15mila siano in sovrappeso e quasi 6mila obesi. Ma perché bambini e adulti diventano sempre più grassi? A rispondere è la nutrizionista carpigiana Monica Miselli: “i fattori sono molteplici ma le principali cause a cui imputare questo fenomeno così preoccupante possono essere riassunte nella sedentarietà e nella cattiva qualità del cibo che mangiamo. Il poco tempo libero, per il troppo lavoro o i tanti impegni famigliari, e la scarsa voglia di muoversi oggi la fanno da padroni, per contro aumenta in modo esponenziale la quantità di cibo industriale, confezionato, che contiene molti grassi, zuccheri, additivi, conservanti e coloranti. Sempre più persone anche le cosiddette “casalinghe” non cucinano più, non dedicano il tempo necessario alla scelta e alla preparazione corretta dei cibi, fidandosi e affidandosi al cibo già pronto spesso spacciato per “salutare” ma che di sano ha ben poco”.
Dottoressa qual è il segreto di una buona alimentazione?
“Basterebbe una semplicissima regola: mangiare per l’80-90% della nostra alimentazione il cibo creato dalla natura (cereali integrali, carne, pesce, legumi, frutta, verdure, frutta secca e semi oleosi e bere acqua naturale) e lasciare solo al 10-20% il cibo creato dall’industria alimentare  (pane e pasta raffinati, cracker, pane in cassetta, salumi, affettati, carni lavorate e trasformate, formaggi, dolci, zuccheri e dolcificanti, alcolici e succhi di frutta), e limitare a occasioni eccezionali il “cibo spazzatura”  bevande gassate e dolcificate, dolcificanti artificiali, fritti, hot dog, hamburger…”.
Vi sono vizi – come ad esempio un bicchiere di vino a pasto – che possiamo concederci? Quali invece i peccati di gola a cui sarebbe meglio rinunciare?
“Niente fa male o bene in senso assoluto, tutto dipende dalla quantità che introduciamo e dalla periodicità (cioè quante volte al giorno o alla settimana introduciamo quel determinato cibo) e dal nostro stile di vita in generale. Perché mangiare una costata di manzo con patate arrosto e un bicchiere di buon vino o una bella fetta di torta alla fine del pasto o un mega gelato una volta ogni tanto avendo una vita attiva dove l’attività fisica è intensa e continuativa, non è un problema; il problema c’è se una persona  mangia tutto il cibo citato (ad esempio nel corso di una bella cena al sabato oppure magari 2-3 volte a settimana) quando l’attività fisica più intensa è usare il telecomando stando seduti in poltrona”.
Quali sono le regole più importanti da rispettare a tavola?
“Non saltare mai i pasti e mangiare 5 volte al giorno. Ricordarsi che la colazione è il pasto più importante della giornata nel quale possiamo concederci qualche dolcetto in più.
Non cenare mai troppo tardi e non coricarsi subito dopo, e comunque fare una cena leggera: facciamo nostro l’antico detto orientale secondo cui La cena regalala al tuo nemico o, per rimanere vicino a casa, adottiamo le parole dei nostri nonni, Colazione da Re, pranzo da Principe e cena da Povero. Occorre poi masticare benissimo il cibo e gustarlo anche con gli occhi e l’olfatto. E’ saggio alzarsi da tavola con un po’ di fame (il senso di sazietà non arriva mai prima dei 20 minuti e se mangiamo in 5 minuti il nostro cervello non registra nemmeno di aver mangiato) e, infine, nutriamoci di cose “sane” e cucinate con pochi grassi”.
Quella mediterranea è una dieta sana, equilibrata: come la globalizzazione del cibo ci sta allontanando dai suoi dettami?
“Prima di tutto dobbiamo chiarire cosa intendiamo per dieta mediterranea perché su questo tema regna un po’ di confusione! La vera dieta mediterranea non è quella che si fa in Italia oggi bensì quella dei nostri nonni ricca di cereali integrali, legumi, frutta, verdura e un buon olio extravergine di oliva spremuto a freddo. Carne e pesce erano occasionali e ancor di più i dolci (rigorosamente fatti in casa). La vera dieta mediterranea è un’alimentazione dove la fanno da padrone cibi semplici e di stagione, conditi in modo sano”.
Quali sono gli errori alimentari ricorrenti a cui i genitori dovrebbero prestare attenzione per tutelare la salute dei propri figli? Da dove bisogna partire per contrastare l’obesità infantile?
“Il punto di partenza (e anche il più difficile) è far capire ai genitori che i bambini devono mangiare meglio e muoversi di più. Non dico che debbano mangiare meno (alcuni sì, ma non tutti) per molti, infatti, basterebbe che i genitori si impegnassero a preparare piatti sani e a non cercare scorciatoie sbrigative e pasti pronti. Prima di tutto i bambini dovrebbero muoversi, muoversi e ancora muoversi, perché così si possono permettere di mangiare in modo soddisfacente e perdere peso, nessuno dimagrisce stando davanti alla televisione e ai videogiochi.
Gli errori alimentari  più comuni tra i genitori e i nonni di bambini in sovrappeso e obesi sono: non rendersi conto che il proprio bambino è in sovrappeso o obeso; fare porzioni esagerate (piatti di pasta degni di una persona adulta); eccedere nei condimenti (pasta con panna, burro, salsiccia, maionese…) e nel cibo spazzatura (merendine, caramelle, barrette a base di cioccolato, bevande gassate, hot dog, piatti pronti industriali molto elaborati…); utilizzare il cibo come gratificazione e premio (e non è mai un frutto); saltare la colazione e non inserire  frutta e verdura  nella dieta quotidiana”.
E’ vero che i bambini sanno regolarsi da soli con le quantità di cibo?
“No! Non più, non da quando abbiamo cibo “finto” con un’alta palatabilità (cioè buonissimo perchè pieno di zuccheri e grassi), ricco di calorie “vuote” (prevalentemente derivate da grassi e zuccheri), privo di vitamine, oligoelementi, enzimi (cioè i micronutrienti, ovvero le principali sostanze vitali indispensabili per il benessere e la vita stessa).
Quindi l’alta concentrazione calorica unita allo scarso o nullo valore nutritivo, rendono questi alimenti delle bombe di piacere per il gusto e dispiacere per il benessere. Inoltre molti bambini, che da soli avrebbero la capacità di regolarsi, si sentono spesso ripetere la famosa frase: “finisci tutto altrimenti…” e magari il loro piatto è più grande del nostro! Il primo trucco quindi è sempre quello di fare ai nostri figli delle porzioni adeguate alla loro età”.
Un’altra cattiva abitudine è quella della monotonia alimentare: per evitare capricci e perdite di tempo, si danno ai figli sempre gli stessi piatti….
“Come ho già detto, il problema non è dei bambini quanto dei genitori che devono dedicare tempo e fantasia nel proporre cibi appetibili e sani, cercando di scoprire insieme ai propri figli nuovi sapori e nuovi modi di gustare cibi che, di primo acchito, non sono molto graditi”.
Jessica Bianchi

 

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